martedì 17 aprile 2012

Casa Traversari

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La Casa Traversari di Ravenna, sede del Dipartimento di Archeologia, si trova nel centro storico del capoluogo, in via San Vitale 28, non molto distante dalla basilica di San Vitale. Come ampiamente riportato dal Corriere di Romagna, nel 1916 il Ministero dell'Istruzione acquistò la Casa Traversari e nel 1921, in occasione del VI Centenario Dantesco, stanziò i fondi necessari al suo restauro. Prima struttura dell'Università di Bologna in Ravenna e già sede dell'Istituto di Antichità Ravennati e Bizantine, vi afferiscono le attività didattiche e i docenti collegati con la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali. Casa Traversari è da decenni punto di riferimento internazionale per gli specialisti e gli studiosi di antichità ravennati e bizantine. Dopo la costituzione del Polo Ravennate il Dipartimento di Archeologia ha operato una radicale ristrutturazione di questa sua sede per far fronte alle nuove esigenze, sia didattiche che scientifiche. Ospitata in un edificio risalente al XIII – XIV secolo, la sede si caratterizza per l’ampia aula da 100 posti e per le sale soppalcate della biblioteca lignea. Il restauro non ha minimamente intaccato l’originaria destinazione degli spazi. L’intervento di totale ristrutturazione ha infatti interessato gli edifici accessori – in origine magazzini e bassi servizi, da anni in stato di abbandono, dove sono stati ricavati, oltre ad una seconda aula da 30 posti, i laboratori per le attività di ricerca legate agli scavi del Dipartimento. Dopo questi lavori di ampliamento e di ristrutturazione la sede comprende oggi: la biblioteca, originariamente specializzata nel settore delle antichità ravennati e bizantine, ma ormai avviata ad essere una biblioteca di archeologia in senso pieno; i laboratori per la didattica e la ricerca; due aule per la didattica frontale, di cui una sala-conferenze intitolata al prof. Giuseppe Bovini, fondatore e direttore dell’Istituto di Antichità Ravennati e Bizantine.
Informazioni sulla famiglia Traversari: http://it.wikipedia.org/wiki/Traversari


La più antica casa di Ravenna (XIII - XIV). La parte conservata (allo stato originario) è la parte in alto. Reca 6 bifore di buona ed armoniosa fattura. La famiglia Traversari ebbe la supremazia a Ravenna alla fine del XII secolo fino al 1240. Dante celebrò Pietro Traversari e la famiglia nel canto XIV del Purgatorio ai versi 98 e 107, con parole di rimpianto per la perdita della virtù dei romagnoli.

Verso 98

Ov'è 'l buon Lizio e Arrigo Mainardi?
Pier Traversaro e Guido di Carpigna?
Oh Romagnuoli tornati in bastardi!

verso 107

Federigo Tignoso e sua brigata,
la casa Traversara e li Anastagi
(e l'una gente e l'altra è diretata),


La centilezza delle donne della casata, fu cantata da poeti provenzali. Quando Dante fù ospite dei Polentani, l'antica famiglia era quasi estinta, erano rimaste solo alcune monache nel convento di Santa Chiara.

Approfondimenti:

La cosiddetta Casa Traversari, è tra i pochi edifici d'età comunale sopravvissuti alle distruzioni provocate dalle aspre lotte tra fazioni nobiliari, riflesso in ambito locale del più generale e duro confronto tra Papato e Impero. L'appartenenza di questa palazzina alla famiglia Traversari non è documentata, ma l'ipotesi è verosimile data la sua ubicazione nell'area dei palazzi di loro proprietà e considerati certi caratteri tipici dell'architettura civile di età romanica, databili al XIII secolo: una facciata tozza e compatta, traforata nella parte superiore da sei sobrie ed eleganti bifore. Dal Mille in poi, i Traversari avevano gradualmente consolidato la loro presenza a Ravenna, forti del dominio su estese proprietà terriere. Nel corso del XII secolo, dopo la formazione del Comune, rimasto soggetto al controllo dell'arcivescovo, essi riuscirono ad esercitare una forte pressione politica in senso filo-imperiale, assumendo ripetutamente la carica di podestà, con Pietro prima e poi, nel secolo successivo, con suo figlio Paolo. Gli accesi contrasti tra le fazioni e le continue interferenze da parte di legati pontifici e imperiali impedirono ai Traversari di raggiungere il pieno controllo della città, e di consolidare una presenza che avrebbe potuto trasformarsi in signoria. Nel 1239, poi, Paolo decise di abbandonare la causa ghibellina, cacciando le famiglie alleate, distruggendo le loro case e provocando l' assedio di Ravenna da parte di Federico II di Svevia l'anno successivo. Presa la città e morto Paolo, i Traversari vennero esiliati e le loro case rase al suolo. Resta il ricordo dei Traversari in numerose testimonianze letterarie del tempo.
 La più nota è forse quella del Boccaccio, che in una novella del Decameron scelse come protagonista "una figliuola di messer Paolo Traversaro, altiera e disdegnosa", resa poi umile e remissiva dal suo innamorato Nastagio degli Onesti. L'episodio cruciale della vicenda, con lo sfondo della pineta di Ravenna, venne anche dipinto da Botticelli, in una tela esposta al Prado di Madrid.

Traversari. - Famiglia ravennate, fiorita nei secc. 9º-13º, ramo della famiglia dei Duchi, come gli Onesti (v.). Amministratori dei beni della Chiesa ravennate, tra i quali la contea di Traversara dalla quale presero il nome, dominarono spesso nella vita politica cittadina tra la fine del12º sec. e i primi decennî del 13º, finché l'intervento armato di Paolo (1240), fatto signore di Ravenna, decise la lotta contro i ghibellini romagnoli. La potenza dei T. finì però coi figli di Paolo, relegati da Federico II in Puglia; il partito dei T. fu capeggiato dai mariti delle figlie, ma anche questi furono sopraffatti presto dai da Polenta, finché tutta la casata dovette abbandonare Ravenna (1343).


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