E' considerata il centro ideale della Città, luogo di ritrovo quotidiano dei ravennati e sede dei più grandi eventi cittadini. Di forma quadrangolare si presenta di aspetto nobile e raccolto. Fino al 1483 era solo un terreno erboso e fu durante la dominazione veneta che venne ampliata e pavimentata. Affacciato alla piazza, il Palazzo Merlato (Palazzo Comunale) prende il nome dai merli posticci che furono posti nel 1857 in occasione della visita del Papa Pio IX, fu iniziato nel 1681 e sorge proprio ove una volta scorreva il fiume Padenna. Accanto, troviamo il Palazzetto Veneziano, cosiddetto perché appunto eretto dai veneziani sempre nel Quattrocento. I cinque grandi archi con l'archivolto in terracotta poggiano su delle colonne di granito con capitelli di tipo composito con foglie di acanto dell'epoca dell'imperatore Teodorico (493- 526). Non passano inosservate le due colonne veneziane erette davanti al palazzo comunale nel 1483, col caratteristico basamento a gradoni, ornati di formelle raffiguranti i segni dello zodiaco ed ornamenti floreali. Sopra di esse si trovano le statue di San Vitale e di Sant'Apollinare, patroni della città. Di fronte osserviamo la torre dell'orologio che suona le sue campane ogni ora per i cittadini.
La piazza, di forma quadrangolare,
di aspetto, e centro ideale della città. Vi confluiscono sei strade: via Diaz,
via XIII Giugno, via IV Novembre, via Santi Muratori, via Cairoli, e il
passaggio che conduce in piazza Garibaldi. Nelle immediate vicinanze si trovano
altre due piazze: piazza Garibaldi e piazza XX Settembre detta piazza dell’Aquila.
Con quest’ultima c’è un collegamento oltre che per via Santi Muratori, anche
per mezzo di un passaggio sotto il palazzo comunale. Sulla piazza del Popolo si
affacciano i seguenti edifici: il palazzo del Comune nel lato ovest, il
palazzetto Veneziano e il palazzo della Prefettura nel lato sud, il palazzo
sede della Banca Nazionale del Lavoro sovrastato dalla torre dell’orologio nel
lato est, il palazzo sede della banca UNICREDIT seguito da case di abitazione
nel lato nord.
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Albero di Natale in Piazza del Popolo |
Curiosità: In mezzo alla piazza è collocata la lapide sulla quale è la seguente iscrizione: "L'ALBERO DE LA LIBERTÀ FU QUI PIANTATO IL 15 FEBBRAIO DEL 1849 E IL MUNICIPIO DI RAVENNA A RICORDO POSE IL 15 MAGGIO DEL 1904". Fu quello un periodo di rivoluzioni in tutta Europa, e Ravenna non mancò di fare la sua parte con la conquista di un'effimera libertà. Ogni anno sopra la lapide vi è posto l'albero che festeggia il natale.
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La piazza in primavera |
Palazzo del Comune
Sul luogo ora occupato dal
palazzo un tempo scorreva il Padenna; poi sappiamo esservi stata una casa di
Bernardino da Polenta, unita a diverse casupole. Nel 1681 vi si costruì,
infine, il palazzo che, attraverso vari lavori di ampliamento, assunse nel 1761
la mole e, via via, l’aspetto attuale. Sei pilastri ottagonali con marmi
provenienti da Santa Maria Maggiore e due, rettangolari, alle estremità, sostengono
gli archi, due dei quali a sesto acuto. AI primo piano ci sono cinque finestre
ed un ampio balcone, più in alto cinque tondi finestrati. La merlatura, falso
medioevale, e stata apposta nel 1857 per nascondere il tetto, in occasione
della venuta a Ravenna di Pio IX.
Palazzo del Comune
Sul luogo ora occupato dal
palazzo un tempo scorreva il Padenna; poi sappiamo esservi stata una casa di
Bernardino da Polenta, unita a diverse casupole. Nel 1681 vi si costruì,
infine, il palazzo che, attraverso vari lavori di ampliamento, assunse nel 1761
la mole e, via via, l’aspetto attuale. Sei pilastri ottagonali con marmi
provenienti da Santa Maria Maggiore e due, rettangolari, alle estremità, sostengono
gli archi, due dei quali a sesto acuto. AI primo piano ci sono cinque finestre
ed un ampio balcone, più in alto cinque tondi finestrati. La merlatura, falso
medioevale, e stata apposta nel 1857 per nascondere il tetto, in occasione
della venuta a Ravenna di Pio IX.
Ad uno del pilastri del portico è
addossata una fontanella del 1870. AI pilastro accanto è addossata une specie
di edicola con i fianchi ornati da belle candeliere in bassorilievo del XVI secolo,
sormontate da una pigna in marmo. Le volte del passaggio coperto che unisce piazza
del Popolo e piazza XX Settembre (Piazza dell’Aquila) è stata decorata de
Gaetano Savini nel 1873 con motivi ornamentali e medaglioni raffiguranti
illustri ravennati e alcuni monumenti e espetti della città. Le due piazze sono
congiunte da un passaggio della fine del XV secolo. La scala situata sotto il
portico di accesso al palazzo, le semicolonne e la pigna risalgono al 1411, mentre il cancello
è del Bellotto (1921). In cima alla
scala, a destra, sono scolpiti i modelli delle misure pubbliche (opera di
Giacomo Bellabarba 1625), in sasso d’Istria. Le misure sono così indicate: Misure ruote: GAVALO
MAGGIORE - GAVALO MEZZANO – GAVALETTO.
Elementi dei lavori in muratura:
MATTONE – COPPO – TAVELLA.
Lunghezze: BRAZZO – PIEDE AGRIMENSORIO
(decima parte della pertica ravennate)
Per misurare i legnami: PIEDE DA
MANO (P. DA MARANO)
Per la legna da ardere grossa che
veniva dai carri: MISURA DEL CARRO DE ZOCCHI.
La volta della sala del consiglio
comunale, fu dipinta da Savini nel 1882. Mentre Alessandro Guardassoni è l’autore
delle figure allegoriche dedicate alle scienze, l’industria e il commercio. I
Busti alla parete raffigurano Garibaldi Giuseppe, Mazzini Giuseppe, Farini
Luigi Carlo, Vittorio Emanuele II, Gioacchino Rasponi e Alfredo Baccarini.
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