Ai numeri civici 55 -49 di Via Mazzini troviamo casa Pignata, già esistente nel 1485. Nel 1560 vi fu ospitato Torquato Tasso, come è ricordato in una piccola lapide sopra l'arco della porta. Di fronte a casa Pignata c'è la chiesa di San'Agata Maggiore.
Da una vecchia Guida:
In Ravenna, Parrocchia di S. Agata, Via Mazzini, già di Porta Sisi, sopra la porta del cav. Pignata, ora dell'erregio notaio sig. Vincenzo Rambelli, al civico 107.
Per ospitalità - Di Gasparo cavaliere Pignata - Fu qui accolto a grande onore - Torquato Tasso (Alessandro Cappi).
Ed in una delle stanze:
Gasparo di Agostino Pignata - Cavaliere giurisperito - In questa casa dà suoi antenati - Accolse con ogni maniera di cortesie onorò _ Il divino cantore della Gelusalemme - Torquato Tasso. - Vincenzo Rambelli - Fece porre questa memoria - L'anno M. DCCC. LVII. (Cav. Filippo Mordani).
Il 10 novembre del 1585 Torquato Tasso scriveva a Mantova al cav. Gasparro Pignata queste parole: Si ricordi, che io glielo ricordo volentieri, quando cortesemente m'accolse in Ravenna, mosso non da alcun obbligo, ma da sua gentil natura (L. 679, ediz. Guasti,). Il cavaliere Gasparo Pignata fu detto dal Conti: Vir insigni facultate dicendi; e dal ruggini, Jure consultus et eques streenus quolibet virtutum genere et actione, vir quidem singularis. - Fu carissimo a' duchi di Ferrara, ed usò molto alla lor corte. Nel testamento rogato in Venezia il 14 maggio 1590, dal notaioScipione Giliola viene enumerando tutti i regali avuti da Alfonso II, da Violante, da Ippolita e da pellegrino donatogli dal duca Alfonso, del quale vuol essere vestito dopo morte. - Anche Bernardo, padre di Torquato, nel 1556 andò a ricoverarsi a Ravenna nel tempo delle sue più gravi disavventure, e vi pervenne sprovveduto d'ogni cosa, senz'abiti, cenza biancheria, con due camicie sole ed il suo poema l'Amadigi. - V Uccellini, Vice Biblioterario della Classense, Dizionario, ecc, 1855, p. 366; Mordani, Prose, Fir. Lemonnier, 1854, p. 470.
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